ROMA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un giovane sardo fuori sede, Marcello Mastino: vorrebbe tornare, ma non ci riesce. Ecco il contenuto della sua missiva.
Cara Sardegna ti scrivo,
mi chiamo Marcello e ti scrivo perché da due anni vivo a Roma come studente fuorisede e ho capito cosa significa emigrare. Emigrare significa lasciare la propria terra abbandonata al suo destino senza che nessuno se ne curi. Emigrare significa allontanarsi dai propri cari senza una minima occasione di ritorno. Emigrare significa, forse, perdere le speranze. Cara Sardegna è vero lo dicono in tanti: sei una stronza! Stronza perché mi mandi fuori “in continente” per mancanza di una prospettiva di crescita personale e professionale. Stronza perché sei così bella e non posso fare a meno di te. Devo rientrare.
Ma soprattutto sei stronza perché chi decide di lavorare sulla tua pelle non pensa minimamente alle persone che la abitavano e che farebbero di tutto per viverla ancora un volta.
Cara Sardegna ti scrivo perchè gli aerei non volano se non a caro prezzo e le navi solcano mari colorati e vivi della voglia sarda di rientrare. Cara Sardegna sei piena di intoppi e troppe, tante cose che non vanno. Pensa un po’ vorrei votare ma la Regione mi nega un semplice rimborso viaggio che tutto il continente, al contrario, offre da anni. Vorrei tornare giusto qualche giorno per riassaporarti e accarezzarti. Ma non posso. La continuità territoriale per i prossimi mesi è negata, nessuna novità.
Cara Sardegna poche righe per dirti che mi manchi ma non posso tornare.