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L'onda travolge un anziano nella spiaggia "delle morti" in Islanda: "I turisti? Se ne fregano del pericolo"

REYKJAVIK. Tra le tappe da non perdere in Islanda c'è quella della cosiddetta spiaggia nera di Reynisfjara. I più esperti però la chiamano anche "spiaggia della morte" perché in tanti hanno perso la vita lì, per imprudenza e per poca conoscenza del pericolo. 

A raccontare ciò che succede ogni giorno, nei tour organizzati e non, è "Un italiano in Islanda", scrittore e noto blogger che racconta il Paese e spesso organizza anche visite guidate nei punti più belli. Lo fa stavolta con un video in cui mostra come i turisti, nonostante gli avvertimenti, si avvicinano alla riva ripidi, mettendosi in serio pericolo per via delle onde che all'improvviso travolgono tutto ciò che trovano.

"Ho passato mezz’ora a gridare alla gente di allontanarsi e di allontanare i bambini. Non c’è nulla da fare", denuncia lui. A un certo punto, nel video, si vede un anziano che cade, travolto dall'acqua, e fa fatica a rialzarsi. Viene in suo soccorso un altro uomo e lo aiuta. "Anche dopo che questo anziano è stato investito da un’onda anomala", scrive, "la gente torna lo stesso là dove rischia di essere trascinata nel risucchio della risacca e affogare.

A poche settimane dall’ennesimo morto (stessa dinamica di questo video, ma esito fatale), la gente continua a strafregarsene. Io non ci voglio venire più. Mi sono davvero stufato. Ci sono centinaia di chilometri di spiaggia nera meno pericolosi di questo, ma vengono tutti qui, passeggiano sulla battigia, lasciano correre i bambini verso l’acqua, ignorano i cartelli di pericolo, ogni tanto muoiono. È psicologicamente debilitante". 

 

Le onde non sono semplice acqua che bagna le scarpe: risucchiano le persone in mare dove non si riesce più a riemergere per via di quanto è ripida e sdrucciolevole la riva. L’acqua fredda stanca e uno annega annaspando.