BIELLA. L'obiettivo dovrebbe essere quello di conservare il legame con la terra di origine, la Sardegna. E con la sua lingua. Per questo il circolo degli emigrati sardi di Biella, Su Nuraghe, ha deciso di trattare e studiare una parla sarda al mese. Quella scelta per il gennaio 2022 è "bagassa". Che poi sardo sardo non è. La scelta pare essere stata fatta dal glottologo Salvatore Dedola, che cura la rubrica del blog del circolo, che riceve finanziamenti dalla Regione.
Così scrive: "BAGASSA sd. (Gallura gacassa) ‘donna che vende il proprio corpo, prostituta’: kenna un cittu ke bagassa in kéḍḍa santa ‘spiantato come bagascia in Settimana Santa’. Sas Bagassas, toponimo di Bosa presso Capo Marárgiu, indica un sito di prostituzione; quasi certamente si trattò di prostituzione sacra. Un toponimo uguale si trova nella Nurra presso il Monte Forte.
Il termine sardo ha il corrispettivo nell’it. bagàscia ‘sgualdrina’ e nel nap. vaiassa ‘donna volgare, serva, sgualdrina’; ma cfr. anche fr. ant. baiasse ‘serva, ragazza’. Il Dizionario Etimologico della Lingua Italiana lo considera di “origine incerta”, e non dà credito alla parentela con la voce francese; a sua volta H. Hubschmid inventa come capostipite un preromano *bakassa ‘ragazza’ [ZrPh LXVI (1950) 344, VR 19 (1960) 246, citato dal DELI]".
Ci sarebbero altre parole, con la B. Da boboetto a baccagai.