CAGLIARI. Figure e colori riprendono e seguono quelli di piante e arbusti sullo sfondo. Sopra campeggia una scritta: "Breath", respiro. Tuto realizzato su un camion della polizia abbandonato "in un luogo sconosciuto". Eccola la nuova opera dell'artista Manu Invisible. Ieri aveva annunciato di aver subito delle violenze da un uomo in divisa (qui la notizia). Oggi ha mostrato il suo lavoro. E il riferimento è chiaro: è agli abusi delle forze dell'ordine, come quello di cui ha raccontato di essere stato vittima.
Con un paragone "azzardato": "Sono rimasto troppo in silenzio su una tematica che invece ha scosso il mondo intero. Forse avevo bisogno di prendermi il giusto tempo per riflettere, per "respirare". C'é chi a differenza mia non ha potuto prendersi quel "respiro", perché c'é chi gliel'ha impedito". E prosegue: "Il 25 Maggio 2020 venne a mancare un uomo, una persona, un'altra anima in questo mondo, ancora colmo di disuguaglianza: era quella di George Floyd. In quest'opera ho voluto eclissare definitivamente l'inquinamento visivo provocato dal relitto di quel furgone abbandonato a se stesso, creando apertura, profondità di campo e "respiro".
Quest'opera, aggiunge Manu Invisible, "mi ha insegnato che si può cancellare un'immagine ma non ciò che simboleggia, si può nascondere, insabbiare un accaduto, ma prima o poi verrà a galla rafforzandosi. Quest'opera mi ha insegnato, quel poco che ha da insegnare la morte di una persona. E ci sarà sempre "respiro" e fiato per parlare di tragedie simili".