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Cagliari, la denuncia di tre studentesse: "Al Dettori censurato il dibattito sull'identità di genere"

aRBALENO

CAGLIARI. Il consiglio d'istituto del liceo Dettori di Cagliari "censura" il dibattito su identità di genere e orientamento sessuale, in chiave "multicolore". La denuncia arriva da tre studentesse del collettivo Novantanovegradi. Volevano portare dentro l'istituto due esperte che fanno parte del mondo Lgbt. Ma, raccontano, "abbiamo visto la nostra richiesta rifiutata, dopo essere stata presentata al consiglio di istituto.  La maggior parte dei docenti ha votato contro la proposta, sostenendo che occorresse una controparte a ‘fronteggiare’ le due esperte da noi convocate per la gestione dell'assemblea, ritenute di parte in quanto appartenenti alla comunità Lgbt".

Le studentesse si chiedono  "cosa dovrebbe rappresentare questa controparte: l'assemblea era stata pensata per essere in dialogo, che accogliesse gli eventuali interventi di chiunque fosse presente, non c'è mai stato l'intento da parte nostra di un'impostazione di stampo politico o ideologico, ma sembra essere passata questo tipo di minaccia sottesa. Si trattava di un dibattito aperto all’ascolto reciproco di tutti gli studenti, all’informazione serena, si trattava di un'attività facoltativa programmata per l'ultimo giorno di scuola". 

Ma la proposta è stata categoricamente respinta  "senza che noi fossimo convocate per avere l'opportunità di chiarire meglio le nostre intenzioni sull’assemblea, per quanto in ogni caso non immaginavamo che potesse essere di così oscura interpretazione, e suscitare tante perplessità sulla sua natura "ideologica" o "politica.  non sappiamo ancora bene il motivo di questa mancata convocazione". 

Le studentesse si domandano  "perché c'è sempre così tanta cautela e timore nel parlare delle tematiche ‘multicolore’? Perché se vengono considerate tematiche delicate e complesse si preferisce direttamente eluderle, non discuterne e non informarsi, a meno che non ci sia una "controparte"? Che tipo di minaccia costituisce esistere ed esprimersi per come si è? E poi, soprattutto, cosa poteva essere questa controparte?".