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Il caso degli indiani positivi conteggiati in Sardegna: sarà cosi anche con eventuali turisti?

 

 

 

CAGLIARI. Nei laboratori analisi della Sardegna sono state registrate 99 nuove positività al Covid. Ma non sono tutti casi sardi. Nel conto totale sono stati inseriti anche i tamponi positivi effettuati sull'equipaggio della petroliera attraccata alla fonda nel golfo di Cagliari. Quindici componenti su 23, tutti indiani e compreso il capitano, sono stati contagiati. La nave, in arrivo dalla Norvegia e diretta alla Saras, non ha mai toccato terra: l'Usmaf, l'ufficio sanitario marittimo del ministero della Salute, ha bloccato le operazioni commerciali quando dalla nave hanno comunicato la possibilità della presenza del contagio. Uno dei marittimi è stato ricoverato al Santissima Trinità, gli altri sono in buone condizioni.

Oggi sono quindici. Un dato che si inserisce in un contesto di bassa circolazione virale e in un periodo nel quale gli spostamenti da e per l'Isola sono ridotti al minimo. Arrivano circa 2000 passeggeri al giorno in porti e aeroporti. Pochi, rispetto al flusso che si prevede con la liberalizzazione degli spostamenti e l'imminente bella stagione, che fa della Sardegna una meta ambita. E gli ingressi di non residenti saranno nettamente superiori rispetto alla circolazione dei sardi. 

Quindi, anche in vista della revisione dei parametri, che andranno a determinare le restrizioni sulla base dell'incidenza dei contagi sul territorio, non sarebbe bene ovviare a una distorsione che si preannuncia ovvia? Ossia: al momento eventuali turisti positivi, come l'anno scorso, verrebbero conteggiati a carico della  Sardegna. Solo che l'estate passate non esisteva la classificazione per zone. Il problema epidemiologico si è visto. Si rischia che si trasformi anche in economico, con eventuali chiusure imposte per contagi non "autoctoni" ma conteggiati come "sardi".