CAGLIARI. "C'é Gigi? E la Cremeria?". Era il tormentone di una vecchia pubblicità degli anni Novanta. Gigi non c'era mai. Ma agli amici che lo cercavano non interessava. Perché puntavano al gelato. E quello, rispondeva la mamma del giovane "latitante", c'era sempre. Storia vecchia, i tempi sono cambiati. Lo sanno bene i dipendenti del Teatro Lirico di Cagliari, addetti all'attesa e al centralino. Loro, se Gigi c'è o no, non lo possono dire. A nessuno. Soprattutto se Gigi ha un "grado" nella scala gerarchica.
Perché oggi è arrivata una direttiva dell'ufficio del personale. Un ordine di servizio scritto col quale sono invitati "a non comunicare a nessuno informazioni circa la presenza o meno in sede dei lavoratori, e soprattutto dei funzionari e dei dirigenti". Comunicazione secca, senza ulteriori spiegazioni. A loro non resta che eseguire, anche se della vicenda hanno già interessato i sindacati.
Ma questa non è l'unica novità circolata oggi tra i corridoi del teatro: è stato formalmente aperto il procedimento disciplinare nei confronti del direttore artistico Luigi Puddu. Capo d'accusa: danno all'immagine dell'ente. La contestazione è legata all'ormai celebre - e d'interesse della Procura - pranzo di Sardara. C'era anche Puddu, che ha sostenuto di essersi trovato alle Terme, ma ha detto di non aver mangiato e che si trovava lì per organizzare un eventuale concerto. Evento del quale il sovrintendente Nicola Colabianchi era all'oscuro. Ora sarà fatta luce: Puddu si presenterà mercoledì per spiegare le sue ragioni.
Inutile chiedere di lui in teatro, però: dal centralino non potranno dire se c'è o no.