Storie

Gentile ministro Speranza, perché la Sardegna no e la Val D'Aosta sì?

 

 

 

Caro ministro Roberto Speranza, 

le scriviamo dalla Sardegna. Oggi con sua ordinanza confermerà la permanenza della nostra Isola nella fascia arancione per un'altra settimana. Questa mattina noi tutti abbiamo appreso di avere l'indice Rt più basso d'Italia, un'incidenza di contagi che crolla di giorno in giorno, le terapie intensive che si svuotano cosi come i reparti non intensivi. Buone notizie. Ottime. Fino a ieri ci eravamo (quasi) messi l'anima in pace, in vista di un ulteriore periodo di restrizioni di livello intermedio. Lo avevamo messo nel conto.

Perché le regole si rispettano. L'ordinanza per l'arancione valeva per due settimane? E che due settimane siano. Certo, un po' difficile da spiegare  chi - titolare di una qualche attività imprenditoriale direttamente coinvolta - è costretto a restare chiuso anche se abbiamo i dati migliori d'Italia. Ma abbiamo fatto tre settimane in zona rossa, ancor prima ci siamo goduti - male - la bianca. Siamo ligi alle regole, per la stragrande maggioranza. 

Ma di regole, appunto, parliamo. E adesso c'è da spiegare una cosa. Perché la Valle d'Aosta è uscita dalla zona rossa dopo appena una settimana? L'ordinanza, anche per loro, aveva una previsione di applicazione di due settimane. Lo ha scritto lei. Per loro, come per noi: "Fatta salva la possibilità di ulteriore riclassificazione". Loro riclassificati - le migliori felicitazioni, ovviamente - noi no. Loro sono scesi sotto la soglia critica dei 250 nuovi contagi per 100mila abitanti nell'arco di sette giorni. Era ciò che li aveva "condannati". Ne sono usciti. Bene. E noi? Perché dopo tre settimane di andamento da zona gialla siamo ancora con la fascia arancione? Andrebbe spiegato. Perché nelle pieghe delle norme c'è la ratio, ma in questa fase andrebbe illustrata alla "gente".  E, sia chiaro: non si chiede di fare un passo indietro per i valdostani. Ma un passo avanti, in un percorso di chiarezza. E spiegare ai sardi: perché?

E questa richiesta, che di certo rimarrà inascoltata, viene da una testata che è stata spesso tacciata di allarmismo, perché ha provato a dare - come tante altre, ma è ovvio che ci siano delle eccezioni  - un'informazione corretta su questo disastro che sta colpendo tutti. 

Cordialmente.