CAGLIARI. Niente catene umane, niente giocattoli usati. Il Covid ostacola anche il miracolo di Natale ma non lo ferma. Quest’anno l’iniziativa, promossa a Cagliari da Gennaro Longobardi, non si terrà nella scalinata della cattedrale di Bonaria, per evitare assembramenti, ma cambia location.
I doni da destinare ai più bisognosi saranno raccolti - oltre che a Cagliari - in altri 16 centri della Sardegna. A partire da questo fine settimana nel capoluogo sarà possibile donare nei punti vendita Gieffe e nel Centro diocesano della Caritas in via Po’, dove il 18 dicembre saranno radunati tutti i beni raccolti.
È possibile donare generi alimentari a lunga conservazione, giocattoli e altri articoli, nuovi non usati, per bambini, tutti i giorni dalle 9 alle 21. La pre-raccolta alimentare nei supermercati Gieffe invece è prevista per sabato e domenica il 5 e il 6, il 12 e 13 dicembre. Centinaia di volontari sono pronti a impegnarsi. “Quest’anno il miracolo passa oltre la scalinata”, ha detto Don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana di Cagliari, questa mattina in occasione della conferenza di presentazione dell’evento. “Il Covid pone dei limiti dal punto di vista organizzativo ma non da quello della finalità e del senso di miracolo di Natale. Miracolo significa diventare cuori a aperti e solidali e questo si può fare in modalità diverse”.
“Questo è il miracolo più difficile di tutte le edizioni, ma lo facciamo lo stesso è questo mi rende molto felice”, ha affermato Gennaro Longobardi. Durante la scorsa edizione sono state raccolte in tutto sedici tonnellate e mezzo di beni alimentari e 4500 pezzi di farmaci per bambini. “Questo ci è servito per due tre mesi, per i nostri assistiti”, ha detto Luisella Onnis la volontaria che ha presentato i dati.