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"Io chiusa in camera per il Covid, lontana da mio figlio disabile: ecco la nostra odissea"

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SESTU. Positiva al Covid, chiusa in casa dallo scorso 16 novembre, in una stanza di dieci metri quadrati. Dall’altra parte della porta ci sono suo marito, suo figlio di 5 anni che ha dovuto rinunciare alla scuola materna dallo scorso febbraio, e un altro di quattro mesi, con una disabilità grave. È la storia di Patrizia Uras, 37 anni, vive a Sestu, ma è originaria di Meana Sardo e il marito è invece di Tonara.

I loro parenti sono lontani, anche loro in quarantena dopo aver saputo che Patrizia era risultata positiva al tampone. Non possono aiutarli nelle faccende domestiche, non possono aiutare suo marito "che deve fare i conti con l’assistenza di cui necessita Thomas", continua. Il piccolo ha problemi respiratori, muscolari e nutrizionali. "Sarà anche lui positivo? E il suo papà? Il suo fratellino? Non si sa". È ciò che si chiede tutta la famiglia. Le risposte si cercano attraverso l’Ats, ma il Servizio di Igiene pubblica non risponde. “Mi hanno addirittura detto che non avrei neanche dovuto chiamare”, dice Patrizia Uras, “l’unica soluzione prospettata è stata quella di fare un tampone in modalità drive-in, ma mio marito, che non sa se è positivo o meno, non può trasportare mio figlio da solo, tutti si rifiutano di venire a casa per fare un tampone al mio bambino”. La richiesta è stata inviata anche via mail all’Ats, ma anche in quel caso, vige il silenzio.

“Ci terrei a precisare che gli unici che sono stati disponibili al telefono sono stati quelli della direzione sanitaria del Brotzu insieme al dottor Muscas che ha operato mio figlio un mese fa, senza però essere riusciti a risolvere per il momento”. Sapere se anche suo marito e i suoi figli sono positivi, farebbe la differenza per Patrizia Uras. “Potrei fare la quarantena con loro, e aiutare mio marito con i bambini, non riesce neanche a farsi una doccia, il mio piccolo necessita di un’assistenza continua, per adesso esco solo per andare in bagno e rimango rinchiusa in una stanza piccola dei miei bambini”.