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Capodoglio impigliato in una rete illegale, gli "amici" lo aspettano durante il salvataggio

LIPARI. C'era un capodoglio da salvare. E gli uomini della Guardia costiera non hanno esitato un attimo. La  mattina del 26 giugno le biologhe  del centro recupero tartarughe dell’isola di Filicudi hanno segnalato la presenza di un esemplare di capodoglio in evidente stato di difficoltà nelle acque dell’Arcipelago eoliano.

Le quattro donne erano in navigazione verso l’isola di Stromboli, quando, a circa sei miglia a nord-est dell’isola di Salina, hanno avvistato in superficie un capodoglio maschio della lunghezza di circa dieci metri con la pinna caudale completamente avvolta in una rete da pesca.

La Guardia Costiera di Lipari ha così inviato in zona la motovedetta CP 322, che, verificate le condizioni critiche del cetaceo, ha attuato tutte le procedure utili a mettere in sicurezza il mammifero. Sul posto è poi giunta, a bordo di un battello della Guardia Costiera, una squadra di subacquei locali che dopo un’ora di duro lavoro a circa due metri di profondità, è riuscita a rimuovere totalmente la rete dalla pinna codale dell’animale lasciandolo libero di muoversi. 

Terminate le operazioni di liberazione del cetaceo, il capodoglio è stato monitorato dalla Guardia Costiera per verificare eventuali comportamenti anomali e lasciato libero di ricongiungersi ad altri tre esemplari che per tutto il tempo lo avevano atteso a distanza. La rete da pesca recuperata a bordo dell’unità della Guardia Costiera è stata confiscata, in quanto attrezzo da pesca illegale.