NUORO. Iniziativa di solidarietà partecipata e lodevole (oltre che economicamente importante). Ma il finale è una beffa. Sono finiti in un magazzino, inutilizzati "35 caschi speciali e diversi dispositivi di protezione (spesa 54 mila euro) che dovevano servire a rendere più sicuro il lavoro di chi combatteva e combatte in prima fila il virus" al San Francesco di Nuoro. Mai consegnati al personale.
I dispositivi Vivi System della Uber Ros erano stati acquistati dalla Conad, che aveva aderito alla campagna promossa da Radio Barbagia, in collaborazione con Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e Ordine degli Infermieri della Provincia di Nuoro. Alla cerimonia di consegna, ai primi di maggio, aveva partecipato anche l'assessore regionale alla Sanità Maro Nieddu.
Il triste epilogo della vicenda è raccontato dal direttore dell'emittente barbaricina, Graziano Canu: "Dopo un mese quel materiale è in qualche magazzino. Come mi hanno segnalato diversi medici ,non è stato consegnato ai reparti e i tanti che ne hanno fatto richiesta non l’hanno potuto utilizzare. Una vicenda che amareggia non poco, soprattutto se si pensa che quella campagna di donazione aveva carattere d’urgenza e che in tantissimi avevano risposto convinti di dare una mano concreta al personale sanitario. Faccio presente come in un mese abbiamo lanciato la campagna, acquistato il materiale e consegnato lo stesso. Nello stesso periodo di tempo non si è riusciti a darlo, all’interno dello stesso ospedale, a chi deve utilizzarlo".