Storie

"Avevo il modulo e i risultati del test: arrivato in Sardegna nessuno me li ha chiesti"

mODULO-rEGIONE

 

 

ROMA. Si è sottoposto al test sierologico. Ha compilato il modulo della Regione. Ma atterrato ad Alghero,  in aeroporto,  non sapeva a chi consegnare i documenti. Gli agenti di polizia hanno allagato le braccia, i dipendenti dello scalo pure. "A questo punto, almeno me lo porto via, lo conserverò per il prossimo viaggio". A raccontare l'esperienza di viaggio in Sardegna è Antonio Ferro, presidente di una società che si occupa di marketing e eventi. Hanno vissuto la sua esperienza, almeno quella legata al modulo,  anche tutti gli altri passeggeri. Sono passati dritti, tutti col loro incartamento in mano. Senza nessun controllo. 

"Sono partito venerdì 5 mattina, viaggio programmato già da qualche giorno", racconta, "Una settimana prima avevo prenotato per il 3 mattina un test sierologico, come consigliato dal presidente Solinas. Il 4 pomeriggio ritiro i risultati: i due parametri entrambi negativi. La sera del 4 scarico il modulo della Regione da riempire e consegnare all’arrivo (modulo di 2 pagine approvato dalla Regione Sardegna,con una norma di 28 pagine)". Insomma, Ferro ha seguito tutte le procedure delle quali si è parlato anche in tutte le tv nazionali.

"Lo stesso modulo era distribuito all’aeroporto di Fiumicino, agli imbarchi per la Sardegna", prosegue, "In aereo io e i viaggiatori miei vicini , abbiamo tutti diligentemente compilato il modulo rispondendo alle 34 domande. Sbarchiamo ad Alghero e cerchiamo tutti l’addetto a cui consegnare il suddetto modulo". E qui il problema: "Chiediamo a dei poliziotti e ci fanno capire con un gesto eloquente che non ne sanno nulla e ci dicono di rivolgerci agli addetti aeroportuali ,anche loro naturalmente non sanno nulla. A questo punto,almeno io me lo porto via, lo conserverò per il prossimo viaggio. Ma così non si protegge la Sardegna".

Solinas spiega le ragioni della necessità dei test