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La sindaca di Fonni: "Mi sono finta una cittadina e ho chiamato l'Ats: chiudono i servizi e incolpano me"

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FONNI. Il sindaco chiama l'Ats, fingendosi un cittadino qualunque, per chiedere informazioni sulla chiusura dell'"ennesimo servizio sanitario" nel territorio. L'Ats risponde che è colpa del sindaco, "perché è lei che decide le chiusure e le aperture". La protagonista della storia surreale è Daniela Falconi, la prima cittadina del paese a mille metri di altitudine, che da giorni combatte per riuscire a mantenere aperto il distaccamento della polizia stradale nel suo comune, chiuso per le "solite ragioni" dei piccoli paesi, spiega la prima cittadina, "siete pochi, non c'è personale, dobbiamo risparmiare". Ma questo, a quanto pare, è solo l'ultimo dei casi di "sfoltimento", che coinvolge le piccole realtà.

Quando alcuni cittadini hanno raccontato alla sindaca che l'Azienda della Tutela della Salute la incolpava per una di quelle chiusure, contro le quali la prima cittadina prende giornalmente posizione, ha voluto una prova concreta. 

"Ho telefonato e mi sono inventata una mia necessità chiedendo come mai quel servizio fosse svolto in quel modo", ha raccontato Daniela Falconi, "risposta: 'La colpa è del sindaco, è lei che decide le aperture e le chiusure'. Ero seduta, giuro. Non ho fatto una piega. Interpretazione memorabile: applauso".

La storia non finisce qui: "Siccome non mi bastava ho continuato a chiedere, sia mai che, con la stanchezza che ho addosso avessi capito male.
Invece no: 'Dovete andare tutti insieme dal sindaco e protestare con lei, è lei che decide'. No, non avevo capito male. Chiudono i servizi e dicono ai cittadini che la colpa è del sindaco".

La prima cittadina rassicura e ringrazia i suoi compaesani alla fine: "Grazie a tutte quella persone che ieri, indignate, mi hanno avvisato", dice, e aggiunge: "Meno male l'ho registrata questa follia, se no non mi crede nessuno e danno davvero la colpa al sindaco".