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Hater e pretese assurde, la clinica veterinaria di Palla e Freccia abbandona i social

ORISTANO. Ricordate Palla, la cagnetta che a causa di un laccio legato al collo subì una brutta malformazione al muso e diventò celebre in tutta Italia, tanto che scattò una grande gara di solidarietà per assisterla? E Freccia, il cane trovato con una arpione infilzato nell'addome? Storie diventate note grazie alla bontà e abnegazione dei veterinari della Clinica Duemari di Oristano. Una struttura di cura per animali che era riuscita a raccontare con foto e video le peripezie, e il conseguente percorso di recupero, di cani  e volpi. Una clinica diventata un punto di riferimento, finita nel mirino degli hater. E di chi si è convinto che una struttura privata fosse obbligata ad accogliere tutto e tutti, gratis magari. L'odio social ha colpito anche i veterinari e il loro impegno. Così è stata presa una decisione: la clinica lascia i social e dice basta. Ecco il post polemico. 

"C'era una volta una clinica veterinaria , che oltre ai clienti paganti , cercava di aiutare anche gli animali di nessuno per fare una cosa bella e perché questo li rendeva felici . Questa cosa da prima sembro' essere molto bella a tutti, poi comincio' a dare fastidio perché uno di quei randagi, uno su tantissimi sconosciuti, divenne famoso e racconto' questa cosa a tutti . Divenne di botto così famosa che le intestarono libri e premi e una Onlus , che prese ad aiutare molti animali di nessuno nel mondo. La clinica divenne famosa e continuo a lavorare come aveva sempre fatto e ad alcuni la cosa non andò giù . E pensarono che la gentilezza e il buon cuore di quelle persone , di notte , di giorno, di domenica , di Natale o di Capodanno fosse un obbligo e pensarono che tutto fosse dovuto . Moltissimi capivano bene che così non era ma alcuni, tra quelli più malevoli o male informati, si permettevano di essere molto poco onesti e gentili , raccontando cose false e cattive.
Fu così che i vet si arrabbiarono molto e andarono da un avvocato, sentendosi ingiustamente giudicati e maltrattati e decisero di non raccontare più niente dei loro animali e , tristemente , di non farsi più carico degli animali randagi.
Tutti quegli altri così bravi se ne sarebbero occupati..
Chiusero la loro vetrina sui social che usavano per cercare famiglia ai loro randagi e tornarono a fare quello che sapevano fare meglio, curare con amore gli animali dei loro clienti , rinunciando a fare del bene ma riprendendo a vivere felici.
Buonanotte.