BERCHIDDA. Una cassaforte con pochi spiccioli all'interno: magro bottino per i ladri che si sono intrufolati nella sede dell'associazione Time in Jazz, a Berchidda, che da 32 anni organizza il festival che ha rivoluzionato il modo di vedere la musica in Gallura (e non solo). A denunciare il furto è il patron Paolo Fresu. Mettendo al bando le lamentele, il jazzista manda un messaggio ai ladri. Eccolo.
Stanotte i ladri sono entrati in Casara, la nostra sede di Time in Jazz a Berchidda (qui in una foto di qualche tempo fa prima del nostro restauro), sottraendoci una cassaforte con pochi spiccioli.
Speravo potessero portare via qualche bella foto di questi anni oppure un libro.
Magari il nostro cd antologico o un catalogo d’arte di Maria Lai e Costantino Nivola.
O quello nostro dei trent’anni prodotto da Franco Cosimo Panini Editore.
Oppure il libro fotografico editato questo anno con le intense foto di Roberto Cifarelli photography, o ancora il saggio “Tanto per cambiare – Paolo Fresu, Berchidda e altre storie di economia civile” dove Enrico Parsi racconta ciò che ha vissuto lo scorso anni nei dieci giorni del festival e il ruolo della cultura nella società odierna.
Invece no, solo una cassaforte.
Lasciando un buco nel muro che è parte della storia latteo-casearia ed economica della nostra dinamica comunità. Una sconfitta clamorosa…
Vi prego, tornate, ci sono ancora da portare via suoni, arte e buoni pensieri...e c’è da forzare la mente.
Furto nella sede di Time in Jazz, lo sberleffo "culturale" di Paolo Fresu ai ladri
- Redazione