CAGLIARI. Nessun profilo hackerato né pagina fake. Le risposte del profilo Facebook "Inps per la famiglia" apparsi nei giorni scorsi erano reali, scritti dal social media manager per gestire le centinaia di lamentele degli utenti sul reddito di cittadinanza. Commenti pungenti a chi si lamentava degli importi e risposte piccate a chi chiedeva delucidazioni in più per il figlio che "non ha mai lavorato (legalmente)". Tutto è partito dal giorno in cui l'Inps ha iniziato a comunicare agli utenti, tramite sms o mail, se la richiesta fosse stata accolta. Appena due giorni fa. A distanza di poche ore la pagina è stata inondata di messaggi polemici e lamentele.
“Mio figlio ha 26 anni, mai lavorato (legalmente), dove può recarsi per avere più delucidazioni sul reddito di cittadinanza?", chiede un utente sulla pagina. E il social media manager risponde: “Innanzitutto le consigliamo di non scrivere che suo figlio ha lavorato in nero sui social della Pubblica amministrazione che dovrebbe fare controlli su questi aspetti, perchè sono costretto a inviare segnalazione ai nostri ispettori per controllo di suo figlio. Se suo figlio sta lavorando in nero e fa domanda per il reddito di cittadinanza rischia fino a 6 anni di prigione“.
"Come posso fare per ottenere il pin per accedere al reddito?", chiede insistentemente un altro utente. La risposta della pagina è "epica": "Basta chiederlo a Poste o a Inps. Oppure è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?”.
Commenti che non sono certo passati inosservati e hanno fatto il giro dei social. Tra il divertimento (e anche il sostegno al social media manager) del popolo del web.
"In linea con quanto previsto dalla netiquette e dalla social media policy della pagina e in considerazione del grande interesse e impatto del #redditodicittadinanza e di altre misure a favore della famiglia - scrive la pagina Inps - risponderemo solo a commenti inerenti agli aspetti tecnici delle prestazioni erogate da Inps. Cogliamo l’occasione per scusarci con quanti possano essersi sentiti toccati od offesi da alcune nostre risposte".
Lamentele sul reddito di cittadinanza, le esilaranti risposte dell'Inps su Facebook
- Redazione