CAGLIARI. Il piccolo terremoto registrato dai sismografi il 6 dicembre (qui la notizia) al largo della costa nord orientale della Sardegna non ha nulla a che vedere, ovviamente, "con teorie bislacche come scie chimiche, controllo climatico, raggi alieni o puffi". Fatta questa doverosa - e molto, molto sarcastica - premessa il geologo Luigi Sanciu, responsabile del Geomuseo del Monte Arci e del museo d'arte naturalisrica Aquilegia, spiega che "possiamo considerare quel terremoto come un evento raro, ma che rientra nella normalità. Il Mar Tirreno è ancora geologicamente giovane ed ha iniziato negli ultimi 5 milioni di anni una fase "movimentata" che ha portato alla formazione di vulcani sottomarini e profonde spaccature del fondale, che tendono a muoversi di pochi millimetri l'anno. Tuttavia ci sono ancora studi da portare avanti per avere piena conoscenza di tutti i fenomeni in atto nel nostro mare. Non dobbiamo perciò stupirci se, ogni tanto, qualche terremoto dovesse farsi sentire per ricordarci che tutto è in movimento sotto i nostri piedi".
"Terremoto al largo della Sardegna? Non stupiamoci: tutto si muove sotto i nostri piedi"
- Redazione