ROMA. Voleva far ridere. E tanti sull'erba del Circo Massimo hanno riso. Si sono infuriati, invece, coloro che con autismo e sindrome di Asperger hanno a che fare tutti i giorni: le battute di Beppe Grillo dal palco dell'Italia a Cinque Stelle, la festa del movimento da lui fondato, non sono piaciute. Per niente. “Chi siamo? Siamo pieni di malattie nevrotiche, siamo pieni di autistici, l’autismo è la malattia del secolo", ha sbraitato il comico genovese, "’autismo non lo riconosci, per esempio è la sindrome di Aspenghen (sic), c’è pieno di questi filosofi in televisione che hanno la sindrome di Asperger. Che è quella sindrome di quelli che parlano in quel modo e non capiscono che l’altro non sta capendo. E vanno avanti e fanno magari esempi che non c’entrano un cazzo con quello che sta dicendo, (risate) hanno quel tono sempre uguale. C’è pieno di psicopatici".
E giù risate. Gianluca Nicoletti è un giornalista. Ha un figlio autistico e gestisce "Per noi autistici". A questa pagina Facebook affida la sua indignazione, con un post dal titolo: "Beppe Grillo, perché parli con disprezzo di noi autistici, proprio tu?".
Ecco il suo post.
"Tanti mi stanno scrivendo incazzati per quello che hai detto al Circo Massimo, ma hanno paura di dirtelo apertamente, non conviene farsi nemici dalla parte di quelli che stanno sul carro del vincitore. Te lo dico io, caro Beppe, che nulla ho da perdere e faccio parte di quei “malati” cui accennavi nella tua orazione. Non è bello prendere in giro noi autistici, darci degli psicopatici e usarci come oggetto di scherno. Proprio tu…Dovresti sapere che chi ha un figlio autistico già deve ogni istante combattere perché il figlio non sia discriminato, non debba subire lo scherno di chi non capisce che proprio quel suo “non capire” non è dovuto a cattiveria ma a un suo modo d’essere, al suo “cervello diverso”. Suscitare la risata della folla su quello che per un Asperger è sintomo della sua diversità è ingeneroso, soprattutto da parte di chi dovrebbe ben conoscere cosa sia l’autismo…
Gli autistici hanno diritto di essere trattati da cittadini come qualsiasi altro abitante del nostro paese. A dirtelo è un uomo a cui è stato diagnosticato di essere Asperger ed è molto contento di esserlo, in più è padre di un ragazzo autistico a basso funzionamento, che tiene con lui e combatte perché non debba finire rinchiuso e dimenticato quando non ci sarà lui a occuparsene.
Noi facciamo battaglie per diffondere cultura sulla neurodiversità, perché i nostri figli non siano le prime vittime degli atti di bullismo dei loro compagni di scuola, come dicono le statistiche. Se un leader politico arringa la folla sul disprezzo degli autistici torniamo indietro di anni luce….
Qui non è questione di essere grillini o antigrillini è questione di civiltà…Poi fai come vuoi, ognuno fa come vuole ormai…"