CAGLIARI. Adesso basta. Almeno un video lo avete visto tutti. Può essere quello dove lui si tuffa dal molo Minestrone. O quello dove, completamente ubriaco, cade e ricade. O quello dove viene preso a schiaffi in una vasca. O ancora il video di lui steso per terra, al pronto soccorso del Santissima Trinità. Oppure quello dove si schianta con una minimoto.
Decine e decine i video di un ragazzo che lavora al mercato di via Quirra. Si chiama Checco. Girano da anni: il primo su YouTube risale al 2008. Ora c'è anche uno "slogan". Anzi, due: "LIlililalla" o "Al burro". C'è chi lo cerca, quel ragazzo, per farsi un selfie, un video. Sempre prese in giro. E via sulle chat di whatsapp: rimbalza ovunque, i meme con la sua faccia sono dappertutto. Vi siete divertiti? Bravi (bravi?): adesso basta.
No, non pubblichiamo alcun video. Non serve: tutti, purtroppo, sanno di cosa si sta parlando.
I "personaggi" cagliaritani ci sono sempre stati. C'era l'ironia. Ma anche la compassione. E dell'affettuoso rispetto. In questo caso si è superato ogni limite, si sfocia nella violenza. E i social network possono uccidere.
Adesso basta con i video di Checco
- Enrico Fresu