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Sport, ambiente e turismo: in Sardegna i mondiali di pesca in apnea

 

 

 

CAGLIARI. Sport, sostenibilità e promozione del territorio. Questi i pilastri portanti dei campionati mondiali di pesca in apnea che tornano dopo 32 anni. L’Isola è stata scelta come meta di competizione dei 150 atleti che arriveranno da tutto il mondo per scoprire le bellezze dell’acqua cristallina di Tortolì e raccogliere il pescato che poi andrà in beneficienza alla Caritas.

L’appuntamento è per sabato 18 e domenica 19, ma la due giorni di gare verrà preceduta dal “Fishing for the planet”, il primo evento dei campionati dedicato al programma ambientale. Gli atleti, dalle 9.30 saranno impegnati con gli studenti al Lido d’Orrì nella raccolta degli scarti sulla spiaggia. Sarà un laboratorio che lo condurrà poi nella creazione di un manufatto con tutto ciò che troveranno nell’arenile ogliastrino. “Si proseguirà con le gare sabato e domenica”, ha spiegato Simone Mingoia, organizzatore dell’evento, “nel corso della due giorni si conteranno dieci ore totali di pesca al termine delle quali si terrà la premiazione con la pesatura del pescato”.

La Sardegna sarà la protagonista, e non solo, per la sua vetrina sul mondo anche attraverso le dirette  sui canali social e in streaming, ma anche con gli atleti che guideranno il team Italia: Christian Corrias e Dario Maccioni per la squadra maschile e Cinzia Cara tra le riserve di quella femminile. “Uno dei motivi per cui abbiamo scelto la Sardegna è proprio perchè nell’Isola è molto diffusa la pesca subacquea”, spiega Carlo Allegrini, presidente della Fipsas, la federazione italiana di pesca sportiva e attività subacquee, “ma la Sardegna parte già in vantaggio rispetto ad altri posti grazie al suo ambiente e alla sua struttura”. Le 21 nazioni presenti con 21 squadre maschili, 7 femminili, 50 staff e delegati di varie federazioni con oltre 150 partecipanti, si stima che portino oltre 2500 presenze con un indotto economico di circa un milione e mezzo di euro.

“Abbiamo sempre parlato di destagionalizzazione e in fase pandemica abbiamo lavorato per catturare eventi e trovare soluzioni con i proponenti per portare a casa il risultato”, ha spiegato Gianni Chessa, assessore regionale al Turismo, “non solo mare, la Sardegna può vivere di turismo tutto l’anno, e la mia intenzione è quella di rendere triennali questi eventi mondiali”. Un aspetto positivo anche per l’intera Ogliastra che come tutti gli altri territori che vivono soprattutto di turismo, ha sofferto soprattutto la scorsa estate. “Importante per il territorio per molteplici motivi”, ha spiegato Michela Iesu consigliera del Comune di Tortolì con delega allo Sport, “ci permette finalmente di essere di nuovo connessi con il mondo dopo il 2020 che ci ha tolto una fetta importante di turisti stranieri, e si tratta anche di una grande opportunità dal punto di vista sociale, culturale ed economico. Senza tralasciare l’aspettò legato alla sostenibilità anche con il coinvolgimento delle scuole”.