ROMA. Un Cagliari spento e distratto viene travolto dalla Lazio per 3 a 1 all’Olimpico, al termine di una partita poco combattuta e dominata dai biancocelesti dall’inizio alla fine. La caramella finale per gli uomini di Maran è il rigore concesso al Var (fino a quel momento mai richiesto dall'arbitro Manganiello nonostante le contestazioni) dopo una gomitata a Joao Pedro, che accorcia le distanze a pochi secondi dalla fine. All’Olimpico i rossoblù sono apparsi deconcentrati e dormienti, la poca convinzione contro la squadra di Inzaghi e un record di palle perse permettono alla Lazio di approfittare delle defaillance rossoblù e di risvegliare anche Milinkovic Savic.
Il Cagliari inizia sottotono e con fatica. Passa poco più di un minuto dal fischio d’inizio e i rossoblù danno i primi segni di disattenzione, quando il cambio di gioco di Padoin viene intercettato da Lulic, che anticipa Pisacane e cerca l’angolo della porta ma tira alto. Al 5’ è Bradaric a regalare il primo calcio d’angolo alla Lazio con un retropassaggio malriuscito per Cragno. I primi minuti continuano così, con erroracci dei rossoblù e qualche sprazzo di tentativo di mandare la palla ai piedi di Cerri, ma è un Cagliari spento e distratto quello che al 13’ subisce l’occasione della Lazio e fa risvegliare anche Milinkovic Savic: Cragno respinge il tiro di Correa, ma è proprio il serbo a raccogliere e concludere con un destro su cui il numero 1 del Cagliari può poco. Il primo gol, subìto ancora una volta nel primo quarto d’ora di gioco, non dà comunque lo scossone necessario alla difesa rossoblù, che al 23’ sembra dormire quando arriva il raddoppio della Lazio: altro corner regalato, poi c’è Acerbi che, dopo la respinta di Cragno, insacca il 2-0. Un primo tempo in cui il Cagliari fatica a stare al passo della Lazio e riesce a stento a portarsi in avanti. C’è poca iniziativa e poca fantasia per creare occasioni, ma va anche peggio a centrocampo e in difesa: gli uomini di Inzaghi giocano facile tra palle perse ed errori rossoblù. La prima e unica azione pericolosa del Cagliari arriva al 45’ con Faragò che tira centrale ma incontra i pugni di Strakosha che deviano in angolo.
Maran prova a dare una scossa ai suoi puntando su Farias per il secondo tempo, che entra al posto di un evanescente Cerri. Sostituito anche Klavan da Pajac. Il Cagliari sembra entrare in campo con un altro spirito: al 55’ ci prova Faragò, che riesce a calciare in porta ma è Strakosha a salvare il risultato biancoceleste. Un presunto fallo di mano in area fa infiammare i rossoblù, che chiedono l’intervento dell’arbitro, ma Manganiello non fischia e la partita va avanti. La Lazio riparte sempre bene in contropiede, ma ora di fronte c’è un’altra squadra: gli uomini di Maran sembrano aver cambiato totalmente atteggiamento. Ma i tentativi di conclusione non bastano perché al 67’ arriva il tris dei padroni di casa, dopo l’ennesima palla persa dal Cagliari. Immobile la cattura e serve Lulic, che va a segno portando il risultato sul 3-0. Qui arriva la scelta rassegnata di Maran: entra Dessena per Barella. Un chiaro segnale: il Cagliari non lotta più per l’ultimo quarto d’ora. Mancano pochi secondi al triplice fischio finale quando i rossoblù accorciano le distanze con Joao Pedro, che segna il gol della bandiera su rigore.