Si è svolto durante la notte (all'una e quindici, ora italiana) un importante test del sistema di difesa planetaria della NASA.
Il test della NASA prevedeva una vera e propria "caccia spaziale" in cui l'asteroide Dimorphos, distante dal nostro pianeta ben 13 milioni di chilometri, doveva essere colpito dalla sonda DART (Double Asteroid Redirection Test) (LINK), inviata nello spazio con il preciso scopo scopo di deviarne la rotta. Questo ambizioso progetto di sistema spaziale di difesa è nato infatti con l'intento di rendere possibile la deviazione di rotta di qualsiasi corpo celeste entri in un eventuale traiettoria di collisione con la Terra, molto prima che si avvicini al nostro pianeta.
Era anche previsto che delle speciali telecamere montate sia sulla sonda DART che su un minisatellite di fabbricazione italiana chiamato LICIACUBE, (LINK), riprendessero in tempo reale il momento dell'impatto e le sue conseguenze.
Mentre la sonda Dart si avvicinava al bersaglio in una rotta "suicida", le telecamere di bordo inviavano a Terra immagini sempre più dettagliate della superficie irregolare e piena di asperità del piccolo corpo celeste.
Contemporaneamente il satellite italiano LiciaCube, che era stato precedentemente lanciato in un'orbita autonoma dalla stessa sonda DART, si trovava a meno di mille chilometri dall'asteroide. 4 minuti prima dell'impatto anche le sue camere di bordo sono entrate in scena, come in un un reportage di un "inviato" cosmico, per riprendere da un altro punto di vista le conseguenze della collisione.
Come potete osservare nel video che pubblichiamo, reso disponibile sui canali web della NASA, la caccia nello spazio è andata a buon fine. La sonda DART ha impattato sulla superficie dell'asteroide durante una appassionante "diretta" video, che ha permesso a tutti di assistere allo spettacolo ed è stata possibile anche grazie a LiciaCube e alle sue tecnologie, frutto della migliore ricerca aerospaziale del nostro paese, .
A ogni immagine ravvicinata l'emozione aumentava nel Centro di controllo della Nasa, fino al grandissimo applauso che ha salutato l'impatto.
E' stato "un impatto spettacolare!", ha detto all'ANSA Simone Pirrotta, responsabile per l'Agenzia Spaziale Italiana - ASI, che ha seguito la missione dal Centro di controllo di Torino, "l'entusiasmo è alle stelle!".
L'acquisizione delle immagini "è il più importante ritorno previsto dalla nostra missione", ha detto ancora Pirrotta, "segno evidente che la traiettoria è stata quasi esattamente quella prevista, che il sistema di puntamento ha lavorato bene e che le fotocamere hanno acquisito le immagini richieste",
Questo risultato "è anche il frutto del lavoro di una bella squadra: per cinque anni ci siamo sentiti quasi ogni giorno", ha osservato riferendosi al Team della missione italiana del quale, con Asi e Argotec, fanno parte Istituto Nazionale di Astrofisica, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Università Parthenope di Napoli e Istituto di Fisica Applicata 'Nello Carrara' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ifac).
"La tecnologia di puntamento denominata SmartNav della sonda Dart ha funzionato alla perfezione. Qui a Torino abbiano seguito con emozione la fine della missione Nasa, con la consapevolezza che nel frattempo il nostro piccolo reporter stava documentando un momento storico: la prima volta che il genere umano modifica lo stato orbitale di un corpo celeste".
Nei 4 minuti prima dell'impatto, Liciacube ha iniziato l'inseguimento dell'asteroide guidata non più dalle traiettorie precaricate a bordo, ma dall'Imaging System, il sistema di giuda e controllo di assetto basato sulle immagini in tempo reale", ha concluso Pirrotta.
NOTA:
Il satellite italiano è prodotto dall'azienda torinese ARGOTEC e questa rappresenta la nostra prima missione attiva nello spazio profondo, a ben 13 milioni di chilometri dalla Terra. E' importante notare che, dopo la distruzione della sonda DART nell'impatto, come ogni buon giornalista d'inchiesta, LiciaCube proseguirà questo importante lavoro di raccolta delle immagini video raccogliendo nelle prossime settimane una molte di dati importanti per il futuro di tutto il sistema di difesa spaziale.
Secondo l'ESA ( l'Agenzia Spaziale Europea) questo evento segnerà l'inizio di una nuova stagione di missioni dedicate alla difesa planetaria: dopo Dart, nel 2024 si prevede di lanciare anche la missione Hera (LINK), con una sonda che dovrà esaminare e misurare il cratere lasciato dall'impatto di Dart e raccogliere dati su composizione e massa dell'asteroide.
Insieme a Dart e LiciaCube, Hera fa parte della collaborazione spaziale internazionale Aida - Asteroid Impact and Deflection Assessment (LINK), nella quale confluiranno i dati raccolti nelle tre missioni.
- Arnaldo Pontis