Scienza e tecnologia

Siliqua, il Castello di Acquafredda ricostruito in 3D: il virtuale completa la realtà

SILIQUA. Una trasvolata con i piedi per terra dell’antico maniero, che dominò la piana del Cixerri e la cittadina di Siliqua, il borgo medievale dell’omonimo Castello, quello del Conte Ugolino: il personaggio, reso famoso dai canti danteschi che, emulo di Crono, si racconta che uccise e divorò i figli. La Cooperativa Antarias ha presentato il progetto "Acquafredda, dal conte Ugolino alla corona d’Aragona". 

Si tratta di un sistema virtuale interattivo che riproduce la ricostruzione 3D del castello di Acquafredda, il sito archeologico medievale di Siliqua, gestito in concessione dalla stessa cooperativa.

Un viaggio indietro nella storia, che concederà ai visitatori del castello un tour virtuale sensoriale fruibile mediante visori di realtà virtuale wireless e una App 3D che permette di visualizzare il castello, come era all’epoca del conte Ugolino della Gherardesca, a volo d’uccello, dalle nuvole, restituendo al visitatore una visione d’insieme altrimenti impossibile da terra.

Un sistema di fruizione moderno che aumenta le possibilità di accesso al sito, estendendole anche alle persone fisicamente inabili a compiere il percorso di avvicinamento al Castello, in salita e a piedi.

Il progetto, realizzato grazie al finanziamento ottenuto tramite il Bando Culture Lab 2018 della Regione Sardegna – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, ha visto la luce dopo oltre un anno di lavoro, dalla sinergia tra la Cooperativa Antarias e tre aziende sarde Sjm Tech, Inventiva,  e Studio Paola Porcu, che ne hanno curato tutti gli aspetti, dalla fase progettuale al bando, alla tecnologia e alla promozione.

Sviluppato in collaborazione con l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), che ha fornito la consulenza scientifica e specialistica nel campo della storia del periodo medievale e in collaborazione con l’archeologo Giorgio Murru, che si è occupato dello studio della ricostruzione delle strutture murarie.

Un sistema costruito sui fondamenti della gamification e dell’edutainment secondo il principio del divulgare divertendo, che rappresenta una formula comunicativa adottata per far dialogare pubblico, storia e beni culturali. Un nuovo format di trasmissione della conoscenza, teso alla divulgazione, alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio culturale, che rappresenta la ridefinizione delle modalità comunicative dirette a sviluppare un percorso emotivo ed immersivo.

Sono tante le professionalità che sono state dedicate al progetto, dagli specialisti in rilevi laser scanner e fotogrammetria aerea, ai grafici e modellatori 3D, agli illustratori, ai programmatori agli esperti di comunicazione e di marketing, che sotto lo stretto coordinamento scientifico di Murru, hanno riprodotto il Castello nello stato di massimo splendore.

Il complesso processo di lavorazione si è sviluppato partendo dai rilievi laser e fotogrammetrici che hanno permesso di acquisire un numero enorme di immagini (migliaia) e di dati che attraverso un sofisticato processo di conversione sono servite a realizzare una nuvola di punti necessaria a creare i volumi che costituiscono la base del modello 3D, sono poi intervenuti illustratori, grafici e modellatori che con il loro lavoro minuzioso hanno reso il prodotto estremamente realistico.

L’effetto per chi visita il sito è decisamente entusiasmante, non è più l’immaginazione, ma la realtà virtuale ad orientare il visitatore nel borgo e negli ambienti, aumentando la percezione e la comprensione della storia ma anche dell’etnologia medievale in terra sarda.