Foto: la dashboard di navigazione della mappa CSSE - 2019-nCoV (link)
Molte fonti, più o meno attendibili, diffondono attraverso la rete e il web dati sempre più allarmanti sulla diffusione del coronavirus. Pensiamo possa essere quindi interessante mostrare una mappa, proveniente da una fonte che non è soltanto autorevole e attendibile ma anche tecnologicamente avanzata e costantemente aggiornata.
Si tratta della mappa globale del contagio 2019-nCoV diffusa online dal CSSE(Center for Systems Science and Engineering) della Johns Hopkins University di Baltimora negli Stati Uniti. Questa mappa "digitale" viene costruita con dati provenienti da diverse fonti ed è in grado di fornire valori e casistiche, su scala globale e locale, relativi ai decessi, ai ricoveri con casi confermati, ai casi sospetti o a quelli guariti e recuperati che sono molto più completi e attuali dei bollettini e report diffusi dalle singole organizzazioni di segnalazione a livello nazionale.
Come si può vedere la zona più colpita è quella che circonda la città di Wuhan, capoluogo cinese in cui tutto sembra essere iniziato. L’intera zona, molti territori confinanti e altre provincie cinesi sono stati posti in quarantena, nel tentativo di arrestare la propagazione del coronavirus ma, spostando la visualizzazione della mappa sull’Europa e resto del mondo, si scopre il progredire dei casi accertati di contagio che seppure molto più sporadici, cominciano a toccare molti paesi.
La mappa, realizzata sulla piattaforma GIS della Esri è visualizzabile attraverso una speciale "dashboard" interattiva che per ogni area geografica mostra graficamente il numero di ricoveri e decessi e permette di navigare nella rappresentazione costantemente aggiornata con informazioni che vengono raccolte da varie fonti. Sono utilizzati i dati provenienti dai report dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) americano. I dati provenienti da queste fonti sono ulteriormente aggregati da DXY, importante media web cinese che sta analizzando i rapporti interni sulla situazione provenienti dal China CDC (CCDC), ovvero l'omologo cinese del CDC statunitense.