CAGLIARI. È di Fabrizio Rocca il corpo senza vita ripescato in mare nei giorni scorsi davanti a Porto Cervo. A spegnere anche l'ultima debolissima speranza è stato l'esame del Dna. A darne notizia è stato l'avvocato Gianfranco Piscitelli, dell'associazione Penelope, che ha seguito la vicenda rilanciata anche da "Chi l'ha visto?". Rocca, 22 anni, di Bolzano, era arrivato a maggio in Sardegna, a Porto Rotondo, per lavoro ed era scomparso nel nulla. "Ci uniamo affettuosamente al dolore della famiglia", ha commentato Piscitelli. "Riposa in pace Fabrizio, che la terra ti sia lieve. Un grazie a chi ha dato il massimo impegno nel cercarlo".
Intanto Stefano Vanzo, il titolare della società bolzanina che a Porto Rotondo gestisce il Residence Bouganville, intervistato dall'Alto Adige, ha raccontato perché aveva affidato a Fabrizio Rocca il lavoro in Sardegna: "Avevo deciso di contattarlo per chiedergli di aiutare a risolvere un nostro problema", ha spiegato Vanzo: "Un attacco hacker aveva infiltrato nel nostro server un virus che aveva criptato tutti i dati, rendendoli inservibili. Ci era stato poi chiesto di pagare una sorta di riscatto per far decrittare i dati". Ma "abbiamo deciso di non pagare il riscatto. Se avessimo pagato si sarebbe creato un precedente che ci avrebbe esposto a nuovi attacchi e a nuovi ricatti".