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"Vannacci taci", gli striscioni di CasaPound contro il generale: è scontro sullo sgombero degli edifici occupati

Casapound-Vann

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TORINO. È scontro fra CasaPound e il generale Roberto Vannacci. Sono centinaia gli striscioni, affissi in tutta Italia, con scritto “Vannacci taci” dopo che il generale ha affermato di essere favorevole allo sgombero del palazzo in via Napoleone III a Roma e di tutte le occupazioni degli edifici, "indipendentemente da chi le effettua".

A Torino uno striscione è comparso su Corso Moncalieri, una delle vie più frequentate del capoluogo piemontese.

I locali del palazzo di via Napoleone sarebbero occupati abusivamente dal 2003, anno in cui CasaPound è nata.

“Rammarica constatare che Vannacci abbia scelto di rispondere come una qualsiasi Boldrini, senza avere il coraggio di evidenziare le differenze sostanziali tra CasaPound e i centri sociali, né di denunciare le connivenze che questi ultimi intrattengono da sempre con le istituzioni”, dichiara CasaPound in una nota. “Sarebbe bastato ricordare il bluff dello sgombero del Leoncavallo, che verrà presto ‘regolarizzato’ con un bando fittizio e un affitto irrisorio per l’affidamento di una nuova sede addirittura per novant’anni. Sarebbe stato sufficiente citare l’occupazione del Porto Fluviale a Roma, acquistata dal Comune con milioni di euro del Pnrr e consegnata agli occupanti, o altre regolarizzazioni che negli anni hanno confermato la complicità del sistema politico con certi ambienti”.

Casapound prosegue poi: “Esiste una differenza netta tra legalità e giustizia e noi saremo sempre dalla parte della seconda. Perché se per legalità si intende lasciare il nostro popolo morire in mezzo alla strada, se per legalità si intende la svendita della nazione, se per legalità si intende tollerare un’immigrazione incontrollata che anche questo governo, malgrado i proclami, non è stato capace di arginare, allora noi non ci stiamo. Vannacci, come chiunque altro, è libero di pensarla come vuole: ma smetta di strizzare l’occhio a un certo mondo”.