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NAPOLI. È prevista per oggi l’udienza di convalida del fermo per Alessio Tucci, il ragazzo di 19 anni che ha confessato di aver ucciso l’ex fidanzata 14enne, Martina Carbonaro, a colpi di pietra, ad Afragola, nel napoletano.
Ieri, a parlare ai microfoni dell'Ansa, è stato il padre dell’assassino. “Chiedo scusa a tutti, non ce lo saremmo mai aspettati – ha esordito l’intervistato – Martina è stata come una figlia per me e mia moglie”. E ancora: “Mio figlio è un bravo ragazzo, siamo distrutti – ha poi continuato il padre – non era ossessionato, era innamorato, lei chattava con un altro e l’ha sconvolto”. Frasi ‘di circostanza’ che, purtroppo, si è abituati a sentire sempre più spesso dai familiari di chi compie un femminicidio, ma che nascondono un enorme problema in questa società in cui la cultura patriarcale che non accetta l’emancipazione della donna sembra ancora radicata anche tra i più giovani.
Il giovane, dopo aver compiuto l’omicidio, avrebbe fatto una doccia per poi uscire con gli amici. Le chat cancellate, il cellulare di Martina nascosto: tutti inutili i tentativi da parte dell’assassino di depistare le indagini.
Intanto, anche Marcello Carbonaro, padre di Martina, ha parlato ai giornalisti. Le sue parole sono riportate da Il Corriere del Mezzogiorno. “Mi sento lacerato dentro, è venuto con me a cercare Martina insieme al padre, avevo in macchina con me l’assassino di mia figlia e non lo sapevo”.