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ROMA. Le nuove regole del codice della strada, entrate in vigore lo scorso 14 dicembre, stanno creando molti problemi a chi utilizza la cannabis per scopi medici. Lo denuncia la deputata Francesca Ghirra, che insieme al gruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato un’interrogazione parlamentare alla Camera, per chiedere che siano emanate delle linee guida uniformi sul territorio e che gli accertamenti sui pazienti in cura con fitocannabinoidi vengano regolati diversamente.
Secondo quanto sostiene Ghirra l’articolo 187, voluto dal Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, prevede sanzioni per chi risulta positivo ai test sulle sostanze, senza valutare se la persona sia realmente in stato di alterazione psico-fisica. Per la deputata la norma colpisce ingiustamente i malati.
“La cannabis medica è prodotta seguendo regole molto rigide ed è usata solo su prescrizione medica per trattare alcune malattie. Paragonarla alla cannabis usata per divertimento è un errore grave”, afferma Ghirra.
“Abbiamo provato in tutti i modi a far capire a Salvini che le modifiche all’art. 187 del codice della strada avrebbero creato problemi a chi fa uso di cannabis a scopo terapeutico, ma non c’è stato nulla da fare”, fa sapere la deputata Francesca Ghirra. “Le nuove disposizioni certificano la furia ideologica del ministro, che pensando di punire gli 'sballoni' penalizza tanti malati, senza peraltro garantire la sicurezza sulle nostre strade”, prosegue.
“Chi fa uso di cannabis terapeutica oggi rischia il ritiro della patente per una scarsa conoscenza tecnica e per l’assenza di linee guida generali dei Ministeri della Salute o dei Trasporti”, continua Ghirra. “Questa situazione limita enormemente la libertà personale e di movimento, ponendo i pazienti davanti alla scelta di rinunciare alla guida o alle cure con fitocannabinoidi, con gravi ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita”.
E conclude: “Per questo abbiamo presentato un’interrogazione con cui chiediamo che siano emanate delle linee guida uniformi sul territorio e che gli accertamenti sui pazienti in cura con fitocannabinoidi vengano regolati diversamente. Le scelte ideologiche di Salvini non possono ledere i diritti dei malati e la loro libertà di movimento.”