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MODENA. Una pena di trent'anni e non l'ergastolo chiesto dalla Procura, anche per la "comprensibilità umana dei motivi che hanno spinto l'autore a commettere il fatto reato".
Così la Corte d'Assise di Modena considerando le attenuanti generiche equivalenti a aggravanti per Salvatore Montefusco, imputato per aver ucciso moglie e figlia di lei, Gabriela Trandafir, 47 anni, e la figlia di lei, Renata, 22, a fucilate. "Arrivato incensurato a 70 anni, non avrebbe mai perpetrato delitti di così rilevante gravità se non spinto dalle nefaste dinamiche familiari che si erano con tempo innescate", motivano.
I giudici hanno parlato di “blackout emozionale”.