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Dossieraggio, Meloni: "Grave quanto emerge dall'inchiesta di Perugia"

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ROMA. Secondo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni quanto emerge dall'inchiesta di Perugia "è un fatto gravissimo". L’inchiesta sul dossieraggio a politici e vip prosegue e intanto crescono le reazioni del mondo della politica. La premier non aveva precedentemente commentato, ma quando decide di parlare, lo fa con fermezza. Senza esitazioni, infatti, ha espresso preoccupazione per questi "dossieraggi mirati per diffondere notizie tramite i giornali di De Benedetti", un fatto che allarma profondamente il centrodestra.

L'attenzione non si concentra tanto sul risultato delle elezioni in Abruzzo, dove la premier e il suo partito si dicono "ottimisti", quanto sulle potenziali rivelazioni ancora nascoste nell'indagine di Perugia, che ha rivelato almeno 800 accessi non autorizzati a database pubblici per acquisire informazioni su politici e "cittadini comuni". Si tratta di una questione "antidemocratica", come sottolineato anche da Antonio Tajani e una "vergogna da non ripetere", secondo Matteo Salvini, che annuncia azioni legali "in tutte le sedi giudiziarie d'Italia".

I leader del centrodestra, riuniti a Pescara per sostenere la candidatura di Marco Marsilio, usano termini simili per esprimere la loro posizione, dopo una giornata di campagna elettorale. L'attenzione è rivolta soprattutto alle implicazioni dell'indagine, per la quale Meloni ringrazia "Cantone e Melillo", che verranno ascoltati dalla commissione Antimafia su loro richiesta. Italia Viva propone di convocare anche Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale antimafia e attualmente deputato del M5s e vicepresidente della commissione, una mossa senza precedenti secondo Raffaella Paita, che ha promosso l'iniziativa, ora in attesa di valutazione dalla presidente Chiara Colosimo.