GAZA. A fronte della disperata situazione che sta coinvolgendo Gaza, diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno iniziato a paracadutare aiuti umanitari nel territorio palestinese.
Un funzionario statunitense ha definito questo metodo come “una goccia in mezzo all’oceano”. Infatti, molte di queste risorse cadrebbero in acqua, aumentando così il rischio di perdita del carico umano.
“Piuttosto che lanciare cibo dal cielo, dovremmo esercitare una forte pressione sul governo israeliano affinché consenta la distribuzione degli aiuti attraverso canali più tradizionali, che consentono di fornire aiuti su scala più ampia", dice il presidente della Ong Refugees International, Jeremy Konynduk.
Ad aggravare ulteriormente la situazione ci sarebbe il numero di morti e ostaggi che, al momento, non sembra essere conosciuto. “È praticamente impossibile sapere chi è vivo o morto a causa dei raid israeliani o per la fame a causa del blocco israeliano”, afferma un alto funzionario politico di Hamas.
“Abbiamo chiesto una tregua per raccogliere informazioni”, conclude.