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Lo street artist italiano Jorit e il discusso murale a Mariupol: "Ignorato il popolo del Donbass"

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MARIUPOL. È finito nel vortice delle polemiche lo street artist napoletano Jorit, che pochi giorni fa ha pubblicato lo scatto di un murale realizzato da lui a Mariupol in cui è ritratta una bambina con dei segni rossi sul viso, a lato di un edificio bombardato. Nell'angolo in basso però un simbolo nazifascista che non è passato inosservato. Jorit, all'anagrafe Ciro Cerullo, è stato prima accusato di essere filorusso, e poi di aver copiato la foto pubblicata nel 2018 sulla copertina di una rivista australiana, realizzata dalla fotografa Helen Whittle.

Jorit così ha dovuto prendere posizione sui social: "Questo è il mio ritratto di Nastya, dipinto a mano con gli spray sul muro, la bambina del Donbass a cui mi sono ispirato per realizzare l’opera a Mariupol. Nastya purtroppo non è molto fotogenica e ha la fronte alta, questo per il chiaroscuro e la profondità non aiuta (non ci credo che davvero sono dovuto arrivare a scriverlo) ho ridisegnato Nastya con la composizione ed elementi di questa bambina australiana. E quindi? Voi davvero pensate che le persone sono così ingenue da guardare il dito e non la luna?"

"Potevo dipingere anche un Coccodrillo — ha precisato Jorit — con una bandierina del Donbass tra gli artigli, il senso rimane lo stesso, non è l’opera di per sé ma quello che vuole comunicare che è importante e quello che comunica il volto di Nastya è la sofferenza dei bambini del Donbass che sono cresciuti per 8 anni sotto le bombe di Kiev e con la paura dei battaglioni Nazisti".