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Il Psd'Az deposita i Quattro mori al Viminale in attesa dell'accordo con la Lega

Solinas-Cocco-Giaccu-PsdAz

ROMA. Il Psd'Az non rinuncia ai Quattro Mori. In vista dell'appuntamento con le urne del 4 marzo il Partito sardo d'Azione lascia la porta aperta alla possibilità di correre con il proprio simbolo e non - come si ipotizzava nei giorni scorsi alla luce dell'apparentamento con la Lega - all'ombra dello spadone di Alberto da Giussano. Il segretario sardista Christian Solinas è arrivato al Viminale poco dopo le 13,30 in compagnia del suo vice Salvatore Giaccu e del responsabile degli Affari esteri Andrea Cocco per il deposito "precauzionale" del contrassegno. Bisognerà ora attendere l'arrivo di Matteo Salvini a Cagliari, previsto per mercoledì mattina, per capire se i Quattro mori verranno ospitati nel simbolo della Lega o non faranno la loro comparsa sulle schede elettorali.

Simbolo-PsdAz-Viminale

(le foto sono di Gabriele Maestri)

Questioni  di lana caprina? Fino a un certo punto. Prima di immolare il vessillo del sardismo sull'altare delle elezioni nazionali in casa Psd'Az si cercherà di capire, numeri alla mano, se esistono i margini per raggiungere quell'1 per cento dei suffragi che consentirebbe al partito di drenare voti a favore della coalizione: sotto quella soglia, stabilisce il Rosatellum, i voti restano fuori dal conteggio. Un rischio che il Partito sardo d'Azione, lanciato verso un ritorno in Parlamento dopo oltre vent'anni di assenza, non può certo permettersi di correre.