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Chiusa l'inchiesta di Bergamo sul Covid, tra gli indagati anche Conte e Fontana

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BERGAMO. È stata chiusa, dopo tre anni dall'inizio della pandemia da Covid, l'inchiesta per epidemia colposa con 19 indagati tra cui l'ex premier Giuseppe Conte, l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, il Governatore della Lombardia Attilio Fontana e l'ex assessore della sanità lombardo Giulio Gallera.

Nell'indagine si è cercato di far luce e individuare le responsabilità di quella tragedia che sconvolse la Bergamasca con oltre 6 mila morti in più rispetto alla media dell'anno precedente. 

"Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura", ha commentato l'ex presidente del Consiglio e ora a capo del M5, Conte, "Sono tranquillo di fronte al paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica".

Ai destinatari sono contestati a vario titolo i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio e anche falso. Tra gli indagati anche il presidente dell'Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro, il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, il coordinatore dell'allora Comitato Scientifico Agostino Miozzo e l'ex capo della protezione civile Angelo Borrelli. 

Il procuratore aggiunto in un comunicato inviato mercoledì pomeriggio dopo una rapidissima fuga di notizie, ha precisato che l’avviso di conclusione delle indagini “non è un atto d’accusa”. 

Tra le principali criticità riscontrate dai pm ci sarebbero: la mancata adozione e il mancato aggiornamento dei protocolli già utilizzati nel 2002 e nel 2012 per contrastare prima la Sars e poi la Mers, la mancata applicazione delle fasi 1-2-3 del piano pandemico del 2006, la scelta di non applicare, nonostante le raccomandazioni dell’Oms, il piano pandemico nazionale antinfluenzale per farne uno nuovo sulla base delle esigenze emergenziali.