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"Poteva succedere a noi": l'ondata di testimonianze delle mamme sulle difficoltà post-parto

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ROMA. Dopo il caso del neonato morto soffocato tra le braccia della mamma al Pertini di Roma (QUI LA NOTIZIA), centinaia di donne hanno deciso di raccontare le loro storie e denunciare le difficoltà del post parto. “Non lasciateci sole" è il movimento che si sta diffondendo sui social, in cui le madri, da ogni parte d'Italia e anche in Sardegna, parlano di quel momento così delicato della loro vita: in tante, esauste dopo ore di travaglio, dopo cesarei o parti naturali, raccontano di essere state abbandonate nella stanza d'ospedale senza aiuti. Altre lamentano di aver chiesto di tenere il piccolo appena nato all'asilo e di essere state guardate dal personale con occhi di disprezzo, come per farle sentire "sbagliate". 

Ed esplodono le polemiche sul  "rooming-in", ossia la pratica che prevede che mamma e figlio/a condividano da subito la stanza 24 ore al giorno, consigliata dall'Oms e dall'Unicef ma non obbligatoria, e soprattutto, che "deve essere fatta in condizioni di sicurezza", dicono gli esperti. Una pratica che richiede supervisione da parte del personale ospedaliero ed è proprio su questo che si concentrano sia le indagini della Procura sia le accuse della famiglia della mamma del piccolo morto soffocato a Roma. Il padre e compagno della donna punta il dito contro l'assistenza fornita alla neomamma a pochi giorni dal parto. Ma l'ospedale respinge le accuse: "La direzione strategica respinge in maniera categorica che le madri non siano seguite adeguatamente - dichiara il perito - Alle pazienti viene assicurata un’adeguata presa in carico ed il rispetto dei requisiti organizzativi previsti dalla normativa vigente, che determina, peraltro, un alto livello di soddisfazione da parte dell’utenza così come testimoniato dall’incremento dei volumi di attività".

Sarà la Procura a chiarire cosa sia successo quella notte. Ma i riflettori si accendono anche su un altro aspetto da non sottovalutare: quello della carenza di organico e dei turni massacranti negli ospedali.