Italia e mondo

Fondi russi ai partiti, il Copasir: "Non c'è l'Italia nel rapporto dell'intelligence"

putin-russia

ROMA. È partita la "caccia" ai nomi dei politici che, secondo un report dell'intelligence statunitense, sarebbero stati finanziati da Mosca. Il dossier di Washington sostiene che ingenti fondi segreti sarebbero arrivati direttamente ai partiti stranieri al fine di guadagnare influenza all'estero. 

Una cifra, quella spesa da Mosca, che si aggirerebbe intorno ai 300 milioni di dollari e sarebbe destinata a numerosi partiti sparsi in 20 nazioni diverse. Ma gli Stati Uniti, al momento, non hanno fornito l'identità dei politici coinvolti. 

Ed è esplosa la polemica, con varie reazioni da parte della politica italiana. "Vorrei sapere i nomi, se esistono, di eventuali beneficiati italiani -commenta Crosetto di Fratelli d'Italia- Perché è alto tradimento".

La Lega minaccia querele contro chi assocerà il partito ai presunti finanziamenti: "Non saranno più tollerate falsità e insinuazioni: ora basta". Il Pd chiede a tutti i partiti italiani di assicurare la propria estraneità a questi finanziamenti. Il segretario Enrico Letta scrive su Twitter: "La Russia ha pagato partiti e politici in Europa? Sarebbe di una gravità inaudita. Il Governo faccia chiarezza. E si convochi subito il Copasir. Prima del voto gli italiani devono sapere nomi, importi e tempi di questi finanziamenti". E il M5s chiede l'intervento del Copasir per fare chiarezza. 

"Al momento non esistono notizie che riguardano il nostro Paese in questo dossier". Così il presidente del Copasir, Urso, ad Agorà, su Rai 3, circa il rapporto dei servizi segreti americani sugli oltre 300 milioni di dollari dati da Mosca a partiti politici, dirigenti e politici stranieri dal 2014.
"Mi sono confrontato con il sottosegretario con delega ai servizi segreti, Franco Gabrielli", ha detto D'Urso in collegamento da Washington: "al momento al governo è stato escluso che l'Italia compaia in questo dossier".