CAGLIARI. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di undici società che gestiscono (o hanno gestito fino a tempi recenti) distributori di carburanti per autotrazione nella zona extra-doganale di Livigno. L’area interessata, proprio per il particolare regime fiscale sui carburanti, ha un importante rilievo commerciale e attira consumatori anche da zone limitrofe.
L’istruttoria trae origine da precedenti indagini eseguite dalla Guardia di Finanza. In particolare, nel dicembre 2021, i finanzieri hanno trasmesso all’Autorità documentazione che provano il fatto che, a partire dal 2012, è in atto uno scambio di informazioni tra gli operatori attivi a Livigno in modo da concordare i prezzi da praticare alla pompa. L’Antitrust, utilizzando la banca dati del Ministero dello Sviluppo Economico (OsservaPrezzi Carburanti) ha potuto verificare che dal 2014 ad oggi i dodici impianti di distribuzione di carburante che si trovano a Livigno hanno sempre praticato lo stesso prezzo per benzina e gasolio. L’istruttoria intende verificare, tra l’altro, se i prezzi dei carburanti a Livigno, a causa del presunto cartello, siano aumentati più di quanto ci si sarebbe potuto attendere in presenza di una libera concorrenza tra operatori, a danno dei consumatori finali.
Oggi i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi di alcune delle società interessate con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
L’avvio dell’odierno procedimento non ha alcun legame con i recenti incrementi dei prezzi dei carburanti nell’intero territorio nazionale, fenomeno sul quale pure l’Autorità, come noto, sta svolgendo alcuni approfondimenti.