KIEV. Mosca parla di una montatura. Per la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova l'orrore di Bucha, città dove dopo il ritiro dei russi sono state trovare fosse comuni e i cadaveri deli civili uccisi erano abbandonati sulle strade, è un "crimine commesso dal regime di Kiev" con l'obiettivo di "interrompere i colloqui di pace e intensificare la violenza".
La Russia, ha aggiunto, aveva richiesto una riunione del Consiglio di sicurezza Onu sulla tragedia che è "una provocazione messa in scena dall'esercito di Kiev". I russi sostengono di aver lasciato Bucha il 30 marzo, mentre "le prove dei crimini" sono emerse 4 giorni dopo.