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Primarie Pd, Renzi sbanca e si riprende la segreteria: “Non è una rivincita, oggi nasce una storia nuova”

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ROMA. Tutto come da copione. A poco più di tre ore dalla chiusura dei gazebo, la partita delle primarie del Partito Democratico è già abbondantemente chiusa in favore di Matteo Renzi, il grande favorito. Scongiurato anche il pericolo di flop: alle urne, secondo i primi parziali ufficiali diffusi dal comitato elettorale del partito, si sono recati circa due milioni di votanti.

Nella più completa assenza di dati ufficiali, le proiezioni di YouTrend mostrano, con 392 mila voti raccolti "open data" (circa il 15%), le percentuali raccolte dai tre contendenti: Renzi si impone con il 71,1%, Orlando segue a grande distanza con il 21,1% ed Emiliano chiude con il 7,8%. In una foto pubblicata su Twitter poco dopo le 22 è lo stesso Renzi a comunicare la propria vittoria: “Una responsabilità straordinaria! Grazie di cuore a questa comunità di donne e uomini che credono nell’Italia. Avanti, insieme”.

Andrea Orlando, primo dei tre candidati a esprimersi pubblicamente, riconosce la vittoria “molto ampia” dell’ex segretario e si dice ottimista sulla prospettiva della costruzione di un centrosinistra largo. Pochi minuti dopo, anche Emiliano ammette in conferenza stampa la propria sconfitta, rivolgendo al vincitore il proprio auspicio: “Sappia essere sempre il custode dei valori costitutivi del centrosinistra e del Partito Democratico”.

In contemporanea al Nazareno comincia la festa dei big del partito. Renzi sale sul palco accompagnato dalle note di “Ho fatto in tempo ad avere un futuro” di Ligabue e, dopo aver ringraziato gli altri candidati e tutti i volontari dei gazebo, dichiara: “Ha vinto tutto il Pd, ma soprattutto il Pd che non si è vergognato delle cose fatte dal governo fino ad ora”. Il succo del suo intervento: “Non è il secondo tempo della solita partita, oggi nasce una storia nuova”. Storia nuova che, secondo alcuni, potrebbe iniziare con una pratica antica: staccare la spina al governo in carica.

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