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Eletto e subito arrestato, scossone tra gli impresentabili in Sicilia: in manette l'Udc De Luca

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MESSINA. Eletto. E arrestato due giorni dopo. Cateno De Luca, ex deputato regionale appena rieletto nelle file dell'Udc, nello schieramento di centrodestra che sostiene Nello Musumeci, con 5.418 voti, è finito agli arresti domiciliari per una brutta storia di evasione fiscale. Era uno degli impresentabili, voleva candidarsi a sindaco di Messina. Attraverso le indagini è stato individuato un complesso reticolo societario facente capo alla Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori ed alla società Caf Fenapi  srl., riconducibile, direttamente o indirettamente, a De Luca e Carmelo Satta - anche lui arrestato -, utilizzato, nel corso del tempo, per porre in essere un sofisticato sistema di fatturazioni fittizie finalizzate all’evasione delle imposte dirette ed indirette. In sintesi, lo schema evasivo emerso prevedeva l’imputazione di costi inesistenti, da parte della Federazione Nazionale a vantaggio del Cal., individuato quale principale centro degli interessi economici del sodalizio criminale.

La frode si è sviluppata basandosi sul trasferimento di materia imponibile dal Caf alla Federazione Nazionale, in virtù del regime fiscale di favore applicato a quest’ultima, che ha determinato un notevole risparmio di imposta. Al termine dell’attività investigativa è stato individuato un indebito risparmio di imposta pari a circa 1.750.000 (sia ai fini Iva che delle Imposte sui redditi delle società). Oltre alle due persone sottoposte agli arresti, sono state deferite a piede libero altri 8 associati. Contestualmente è stata disposta l’esecuzione del sequestro preventivo per equivalente fino all’ammontare dell’indebito risparmio di imposta, sia nei confronti degli arrestati che nei confronti della società Caf., nei cui confronti è stata applicata la normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti.