BARCELLONA. Ora è ufficiale: il procuratore generale spagnolo José Manuel Maza ha chiesto l'incriminazione per Carles Puigdemont. Il presidente della Generalitat di Catalogna, destituito nei giorni scorsi dal premier Mariano Rajoy, è accusato di ribellione, sedizione e malversazione. Con lui altri 13 componenti del governo catalano e 6 parlamentari, finiti nel mirino dei magistrati di Madrid per aver dichiarato l'indipendenza della Catalogna. Se non dovessero presentarsi davanti ai giudici, rischiano tutti l'arresto immediato e una condanna che varia dai 15 ai 30 anni di carcere. Nei prossimi giorni il magistrato di turno deciderà se accogliere o meno la richiesta.
Nessuna replica formale per il momento da parte del presidente della Generalitat, che in queste ore - secondo indiscrezioni - si trova a Bruxelles insieme ad alcuni membri del governo catalano per incontrare alcuni esponenti nazionalisti fiamminghi. Circostanza che appare ben poco fortuita se si tiene in considerazione che proprio ieri il sottosegretario all'Asilo e alle Migrazioni belga, Theo Francken, aveva offerto asilo politico nel Paese a Carles Puigdemont. Un'offerta che - stando a quanto riferito dalla tv spagnola La Sexta - Puigdemont e cinque suoi consiglieri sarebbero effettivamente interessati a valutare.
Resta il mistero su dove si trovi esattamente l'ormai ex presidente della Catalogna: questa mattina Puigdemont ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto scattata nel cortile interno del Palau della Generalitat di Barcellona. A confermare la notizia della sua partenza alla volta di Bruxelles ci pensano tuttavia fonti interne alla Generalitat: il presidente si troverebbe in un luogo "discreto e sicuro" in compagnia di alcuni consiglieri, e dovrebbe parlare domani. Puigdemont avrebbe raggiunto Marsiglia in macchina questa mattina per poi imbarcarsi su un volo per Bruxelles in compagnia di cinque ex consiglieri del suo governo: Meritxell Borràs (Relazioni Istituzionali); Antoni Comín (Salute); Joaquim Forn (Interni); Meritxell Serret (Agricoltura, Pesca e Alimentazione) e Dolors Bassa (Lavoro e questioni sociali)
Chi si è certamente presentato in ufficio - nonostante il rischio di arresto per "usurpazione di funzioni pubbliche" - è stato i l'ex ministro per il Territorio, Josep Rull. Stesso gesto compiuto dalla ex presidente della Camera, Carme Forcadell: entrambi hanno lasciato i rispettivi uffici poco dopo.
Tocca ora alla vicepremier spagnola Soraya Saenz de Santamaria - che nei giorni scorsi ha destituito il capo dei Mossos d'Esquadra, Josep Lluis Trapero - amministrare la Catalogna in attesa delle elezioni anticipate, convocate da Rajoy per il prossimo 21 dicembre. Elezioni alle quali il PDeCAT (Partido demócrata europeo catalán) di Carles Puigdemont prenderà regolarmente parte.