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La proposta delle regioni al governo: ristoranti aperti anche a cena pure in zona rossa, ecco le regole

Ristorante

ROMA. I governatori delle Regioni chiedono di aprire bar e ristoranti, anche a cena e pure in aree con "scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché" con regole "integrate con strategie di screening/testing". Quindi anche in zona rossa. E propongono una maggiore mobilità tra regioni in fascia gialla. Sono le idee contenute nella bozza del documento che sarà al centro del confronto con il governo, in vista della uova regolamentazione della vita degli italiani. Un documento di 12 pagine suddiviso in tre sezioni: ristorazione, palestre piscine e strutture termali e infine cinema e spattacoli dal vivo

Nella proposta si legge: "Negli esercizi che somministrano pasti, privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. E’ comunque consentito l’accesso, anche in assenza di prenotazioni, qualora gli spazi lo consentano, nel rispetto delle misure di prevenzione previste. In tali attività non possono essere continuativamente presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere. 

▪ In tutti gli esercizi:

- disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tali distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione.

- i clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo;

- favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere;- al termine di ogni servizio al tavolo, assicurare pulizia e disinfezione delle superfici.

Per le palestre e le piscine invece "Gli ingressi e le attività devono essere pianificati (con prenotazione) e regolamentati per evitare assembramenti. Può essere rilevata la temperatura corporea e impedito l’accesso oltre i 37,5 gradi. Spazi, spogliatoi e docce vanno organizzati in modo da garantire la distanza di 2 metri, che può diventare 1 quando non si svolge attività fisica. Le macchine delle palestre devono essere disinfettate dopo ogni uso. Porte e finestre devono restare aperte "il piu possibile". 

Sui cinema: Non si può assistere agli spettacoli in piedi e i posti a sedere vanno distanziati lasciando almeno 1 metro tra uno spettatore e l’altro "sia frontalmente che lateralmente" con mascherina. senza, la distanza deve essere di almeno due metri. la distanza è raddoppiata a 2 metri. Porte e finestre devono essere lasciate aperte il più possibile. Nei guardaroba, indumenti e oggetti personali «devono essere riposti in sacchetti porta abiti.