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Sospetto jihadista algerino espulso dall'Italia: era sbarcato a Cagliari a fine settembre

jihadista

ROMA. C'era una nota di allerta diramata due giorni fa sul suo conto dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Direzione centrale di polizia criminale: giovedì mattina è stato rintracciato vicino alla stazione Termini in compagnia di alcuni connazionali. I carabinieri hanno fermato Bachir Hadjadj, algerino di 36 anni sospettato di adesione a gruppi terroristici di matrice islamica. L'uomo era arrivato a Roma pochi giorni fa dopo aver raggiunto Civitavecchia a bordo di un traghetto della Tirrenia proveniente da Cagliari, dove era sbarcato tra il 24 e il 25 settembre con un barchino proveniente dall'Algeria. Risultato irregolare sul territorio italiano, è stato accompagnato all'Ufficio immigrazione della Questura che ha emesso nei suoi confronti un decreto di espulsione: verrà rimpatriato nelle prossime settimane.

A dare l'allarme la moglie del trentaseienne - espulso per tre anni dall'area Schengen nel maggio scorso e subito rimpatriato dal Belgio - che nelle ultime settimane aveva ricevuto vari messaggi e chiamate con cui il marito la avvisava del tentativo di rientrare nel Paese: "Sto arrivando, quando sarò di nuovo a casa lo saprai dalla tv". Dalla segnalazione della donna è partita immediatamente la caccia all'uomo da parte delle polizie di tutta Europa, aiutate dalle foto segnaletiche diramate dall'Interpol. Una caccia terminata giovedì a Termini, dove Bachir Hdjadj si era già inserito nel giro della microcriminalità che gravita attorno alla stazione. Per lui il trasferimento nel Centro di permanenza per i rimpatri di Torino e poi l'espulsione dall'Italia.