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Bonus Inps, consigliera comunale di Milano si autodenuncia: "Non vivo di politica"

anita-pirovano

MILANO. "Non vivo di politica perché non voglio e non potrei: perché da lavoratrice non avrei dovuto fare richiesta per il bonus?". Anita Pirovano, consigliera comunale di Milano, si "autodenuncia" pubblicando un post su Facebook in cui spiega di aver ricevuto il contributo Inps, come altri duemila tra parlamentari, sindaci e suoi colleghi consiglieri finiti nel calderone dopo la notizia diffusa sui social. Situazione, la sua, ben diversa però da quella dei 5 deputati (con stipendi mensili da 13mila euro) per cui è partita l'indignazione social. 
"Ho un mutuo, faccio la spesa", scrive la consigliera milanese, "mantengo mia figlia e - addirittura - ogni tanto mi piace uscire e durante le ferie andare in vacanza. In più ho studiato fino al dottorato e all’esame di stato per diventare psicologa e ricercatrice sociale, professione in cui negli ultimi tempi mi sembra spesso di essere “più utile” alla società che in consiglio comunale (attività a cui comunque dedico tutto il tempo non lavorato e la passione di cui sono capace)". 

"Come tanti mi indigno", continua la Pirovano, "perché è surreale, se un parlamentare in carica fruisce ammortizzatori sociali e penso sia paradossale che una misura di sostegno al reddito non preveda nessuna soglia di reddito". Ma aggiunge: "Tutto ciò premesso qualcuno - magari anche più lucido e meno incazzato di me - mi spiega perché da lavoratrice (e la politica non è un lavoro per definizione) non avrei dovuto fare richiesta di una misura di sostegno ai lavoratori destinata perché faccio anche politica? Considerato ovviamente che pur lavorando tanto ed essendo componente di un’assemblea elettiva (il che non mi garantisce nè un’indennità nè banalmente i contributi inps) ho un reddito annuo dignitoso e nulla di più". 

"Mi arrabbio ancor più - continua la consigliera - se penso che nel calderone dei duemila probabilmente sarà stato tirato in causa anche qualche sindaco (accomunato ai parlamentari o ai consiglieri regionali dal comune impegno politico ma non dal conto in banca) di un piccolissimo comune con una grandissima responsabilità pubblica e un’indennità di poche centinaia di euro annue".