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Terremoto magnitudo 7,1 devasta il Messico: oltre duecento morti, bimbi uccisi dal crollo di una scuola

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CITTÀ DEL MESSICO. Si aggrava di ora in ora il bilancio del fortissimo terremoto, magnitudo 7,1, che ieri sera ha colpito il Messico. Finora si contano oltre duecento morti, circa la metà nella capitale, dove una trentina di bambini sono rimasti uccisi nel crollo della scuola "Enrique Rebsamen". Ma secondo una stima dell'agenzia scientifica del governo Usa per il territorio (Usgs) le vittime potrebbero essere un migliaio. 

Un'intero Paese è sotto shock ma la macchina dei soccorsi non si è fermata un attimo. il sindaco di Città del Messico, Miguel Angel Mancera, ha disposto lo "stato d'emergenza" in una città devastata con fughe di gas nelle strade chiuse e quasi cinque milioni di persone e migliaia di abitazioni rimaste senza elettricità per un black-out. 

"La popolazione rimanga nelle proprie case se sono al sicuro - ha detto il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, in un messaggio in Tv - evitando di intasare le strade dove devono passare i mezzi d'emergenza. Purtroppo molte persone hanno perso la vita, compresi bambine e bambini, in scuole ed edifici".