APRICENA (FOGGIA). "Un altro mutuo? Altri debiti? No grazie, presidente Conte: chiudo per sempre e chiedo il reddito di cittadinanza". Una lettera aperta amara quella che Mariagrazia Ferrandino invia idealmente attraverso i social al premier Giuseppe Conte. Lei ha una trattoria, si chiama Nonna Peppina e si trova ad Apricena, in provincia di Foggia. Di sacrifici ne ha fatti molti e adesso che la sua attività è chiusa da tanto, troppo tempo, non si sente di indebitarsi ancora andando a chiedere la parte che le spetterebbe di dritto dei 400 miliardi stanziati dal governo per combattere la crisi economica scatenata dall'epidemia di coronavirus.
Ecco integralmente il post della ristoratrice.
No grazie,Sign Presidente... un altro mutuo non voglio accenderlo mi basta quello che ho . Avrei voluto continuare a...
Pubblicato da Mariagrazia Ferrandino su Martedì 7 aprile 2020No grazie,Sign Presidente, un altro mutuo non voglio accenderlo mi basta quello che ho .Avrei voluto continuare a lavorare ma non mi resta che tenere giù la serranda e chiedere il reddito di cittadinanza e le spiego perché.Faccio parte di quella categoria che prima che Lei ci ordinassi di abbassare la serranda,molti già si erano fermati perché a differenza vostra abbiamo cercato di capire quello che stava accadendo tra mille informazioni contraddittorie date dalle istituzioni e dagli esperti.Noi non offriamo solo cibo,noi offriamo un'esperienza...offriamo sorrisi, abbracci, offriamo serenità, spensieratezza,uno stato d'animo.Il nostro è un mestiere difficile, fatto di sacrifici pesanti, lavoriamo 15 ore al giorno, spesso non si dorme la notte perché l'ansia ce lo impedisce, perché a gennaio si inizia già a pensare alla banchettistica delle ricorrenze primaverili e all'estate,perchè ti svegli di soprassalto chiedendoti se ti sei ricordato di ordinare tutte le materie prime ai fornitori,perchè non esistono il sabato e la domenica in famiglia, le cene con gli amici, e natale e capodanno sono una tortura fisica e psicologicasiamo bianchi e con le occhiaie, sempre.Ma è il mestiere che abbiamo scelto noi, rinunciando al posto fisso, detto alla Checco Zalone. Ed è la vita e il mestiere che amiamo.Non tutti sanno cosa c è dietro a questo amore e non possiamo pretendere che lo si comprenda.Noi siamo quelli che abbiamo messo in ballo tutto ciò che avevamo sul nostro lavoro e non abbiamo avuto paura ad indebitarci. Noi siamo quelli che a fine mese facciamo il gioco delle tre carte per pagare. Noi siamo soprattutto una partita iva.Ma noi soprattutto siamo quelli che abbiamo sempre sfoderato quel bel sorriso #andratuttobene a prescindere tutto. Ecco perché, Sig Presidente, non accetto che lei dica che lo stato ha messo a disposizione tot milioni/miliardi...Lei ci invita solo a fare altri debiti per poter lavorare. Lo so, non l'ha voluta né Lei e né io questa situazione, ma io ho perso tutto e Lei no. Grazie infinite.
- Redazione