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Stati Uniti, è caccia alle statue sudiste. Trump: "Non si può cambiare la Storia"

Statua-di-Robert-Lee-Charlottesville

STATI UNITI. Negli Usa è caccia alle statue degli eroi sudisti. Dai drammatici scontri di Charlottesville in poi non passa ormai giorno in cui i network statunitensi non diano notizia di qualche monumento raffigurante "patrioti" confederati abbattuto dagli anti-razzisti. E così il presidente Donald Trump - accusato all'indomani dei disordini in Virginia di aver assunto una linea troppo morbida nei confronti dei suprematisti bianchi - decide di intervenire sulla questione. Lo fa, come sempre via Twitter, scagliandosi contro tutte le città che decidono di rimuovere i simboli del segregazionismo sudista: "È triste - scrive The Donald - vedere come la cultura del nostro grande Paese venga strappata via dalla rimozione delle nostre belle statue e dei nostri bei documenti".

"Non si può cambiare la Storia - prosegue l'inquilino della Casa Bianca - ma si può imparare da essa. Robert E. Lee, Stonewall Jackson: chi sarà il prossimo, Washington, Jefferson? È una follia. Sentiremo una grande mancanza della bellezza sottratta alle nostre città, ai nostri paesi e ai nostri parchi, e niente di equiparabile potrà sostituirla".