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Roma, donna fatta a pezzi e gettata nei cassonetti. Confessa il fratello: "L'ho uccisa io"

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ROMA. Ha confessato. Dopo ore di interrogatorio il sessantaduenne romano Maurizio Diotallevi, fermato questa mattina, ha ammesso di aver strangolato la sorella Nicoletta, 59 anni, al culmine di una lite e di averla fatta a pezzi. Il corpo della donna è stato sezionato con una sega e gettato in diversi cassonetti nei quartieri bene Parioli e Flaminio. Alla base del folle gesto una lite per motivi economici: "Mi trattava come un ragazzino - ha spiegato agli inquirenti il killer - razionava i soldi. Guadagnava solo lei e ogni volta decideva lei quando e quanti darmene".

A scoprire le gambe della donna, intorno alle 20 di ieri, una nomade che stava rovistando all'interno dei contenitori. Dopo la scoperta la giovane ha avuto un malore ma è riuscita comunque a dare l'allarme. Oggi, in tarda mattinata, sono stati trovati dagli agenti anche altri resti in un altro cassonetto, in via Guido Reni, all'altezza del civico 22.La macabra scoperta di ieri notte fa tornare alla mente il caso - rimasto irrisolto - del busto di donna ritrovato nei pressi del santuario del Divino Amore nel marzo 2011.