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Grillo: meno poteri al capo dello Stato. Il M5S: non è nel contratto di governo

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ROMA. È salito sul palco al Circo Massimo con una mano in plastica. Anzi, una "manina", come quella che avrebbe manipolato il testo del decreto fiscale varato poi "riaggiustato" dal Consiglio dei ministri. Così Beppe Grillo ha fatto il pieno di applausi alla grande kermesse dei Cinque Stelle a Roma. Con un "dietro le quinte" immortalato da una foto del backstage con quella "manina" stretta da un sorridente premier Giuseppe Conte, sotto lo sguardo vigile e divertito del vice Luigi Di Maio e di Davide Casaleggio. 
Dal palco, poi, sono arrivati importanti messaggi politici. "Ci aspetta un cammino ancora lungo, gli oppositori se ne facciano una ragione", ha detto Conte. "Noi le promesse le manteniamo", con un governo che durerà fino al 2023. "Dovremmo togliere i poteri al capo dello Stato", ha proposto invece Grillo. "Un capo dello Stato che presiede il Csm, capo delle forze armate non è più in sintonia col nostro modo di pensare".

Parole che costringono i vertici del M5S a intervenire. La questione dei poteri del presidente della Repubblica, fanno sapere fonti dei 5 Stelle, precisando che Grillo non riveste ruoli istituzionali, non è presente nel contratto di governo. E quindi, piena fiducia nel ruolo di garante della Costituzione del capo dello Stato Sergio Mattarella.